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Hedy Lamarr: la stella di Hollywood che inventò la tecnologia dietro il Wi-Fi e il Bluetooth

Redazione Tech
25/05/2025
Tech Heroes
Hedy Lamarr
Foto SMA - Sistema Museale d'Ateneo Università di Pavia - YouTube

Hedy Lamarr, nata Hedwig Kiesler a Vienna nel 1914, viene ricordata dal pubblico per lo sguardo magnetico con cui dominava lo schermo negli anni Quaranta. Meno nota, ma forse più sorprendente, è la passione che coltivava lontano dai riflettori: l’attrazione per l’ingegneria e la fisica.

Grazie a questa curiosità, l’attrice concepì un sistema di trasmissione a “salto di frequenza” che, molti decenni più tardi, avrebbe spianato la strada alle reti Wi-Fi e Bluetooth. Il racconto che segue svela come glamour e ingegno possano convivere nella stessa persona, trasformando una star del cinema in una pioniera delle comunicazioni digitali.

Dalla Vienna degli anni Venti a Hollywood

Figlia di un direttore di banca e di una pianista polacca, la giovane Hedwig mostrò fin da bambina una particolare predisposizione per l’osservazione meccanica: smontava carillon, orologi da tasca e qualsiasi congegno le capitasse tra le mani, decisa a comprendere la logica nascosta dietro ogni ingranaggio.

Il successo cinematografico, iniziato nel 1933 con la pellicola “Estasi”, spinse i produttori americani a corteggiarla; lei accettò, fuggendo da un’Europa sull’orlo della catastrofe e approdando a Hollywood nel 1938. Anche se le sceneggiature la confinavano spesso in ruoli esotici, la mente rimaneva altrove, attratta da riviste tecniche, scambi di idee con ingegneri e testi di fisica sfogliati dietro le quinte.

La nascita di un’idea geniale

Durante la Seconda guerra mondiale i sommergibili tedeschi ostacolavano i convogli alleati. Hedy, consapevole delle conseguenze di quelle incursioni, si interrogò su come rendere più affidabili i segnali radio destinati ai siluri telecomandati.

Discutendo con l’amico compositore George Antheil, esperto di pianole automatiche, intese che la musica poteva fornire un’ispirazione inattesa: se una melodia passa rapidamente da una nota all’altra senza confondersi, un segnale radio può fare lo stesso saltando fra molte frequenze in sequenza.

In questo modo, chi tenta di intercettare il messaggio perde il filo, mentre il ricevitore – programmato per compiere gli stessi salti – lo ricompone con precisione.

Il brevetto condiviso con George Antheil

L’11 agosto 1942 i due depositarono il brevetto numero 2.292.387 presso l’Ufficio statunitense, descrivendo un “sistema di comunicazione segreta” basato su 88 canali, quanti i tasti di un pianoforte. La Marina valutò la proposta, ma giudicò complesso integrarla in dispositivi già operativi; le priorità belliche misero l’invenzione in secondo piano, archiviandola negli schedari governativi.

Nonostante questo, l’intuizione aveva già gettato le basi di una nuova filosofia per la connettività senza fili: saltare da una frequenza all’altra, anziché restare fermi su un canale, riduce le interferenze e rende la trasmissione più sicura.

Dimenticata e riscoperta: l’eredità tecnologica

Hedy Lamarr inventrice
Foto SMA – Sistema Museale d’Ateneo Università di Pavia – YouTube

Al termine del conflitto la carriera cinematografica di Hedy seguì un percorso altalenante, mentre il suo contributo scientifico rimase in gran parte ignorato fino agli anni Sessanta, quando i militari statunitensi rispolverarono il brevetto per le comunicazioni tra navi e aerei.

Con l’avanzare dell’elettronica miniaturizzata, la tecnica di salto di frequenza divenne sempre più facile da implementare, trasformandosi nella spina dorsale dei protocolli Wi-Fi, Bluetooth e GPS.

Nel 1997 la Electronic Frontier Foundation assegnò a Hedy Lamarr e George Antheil il Pioneer Award; tre anni dopo la National Inventors Hall of Fame inserì il loro nome fra i grandi della storia tecnologica. Riconoscimenti tardivi, ma essenziali per riscrivere il ritratto di una donna spesso associata esclusivamente ai titoli delle locandine.

Un’icona del XXI secolo

Oggi, quando lo smartphone si collega a un auricolare wireless o un computer portatile naviga senza cavi, parte del merito va alla creatività di quella donna che, tra una ripresa e l’altra, disegnava schemi elettrici sul retro delle sceneggiature.

La sua vicenda ispira ingegneri, sceneggiatori e studenti, dimostrando che la curiosità interdisciplinare può generare risultati inattesi. La figura di Hedy Lamarr, con il suo duplice talento, spinge a valorizzare l’ambizione intellettuale di chi opera in campi ritenuti distanti.

Ingegnarsi, sperimentare, immaginare: queste furono le coordinate che guidarono la sua vita – coordinate che conservano un’attualità sorprendente in un’epoca in cui la connettività plasma la nostra esperienza quotidiana. Rendere omaggio alla sua storia significa riconoscere che l’innovazione sboccia spesso nei luoghi meno prevedibili, nutrita dalla passione di menti determinate a superare confini rigidi tra arte e scienza.

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