Nintendo Switch 2 ha debuttato con vendite da record e un catalogo videoludico quasi completamente retrocompatibile. Alcuni dettagli, però, rivelano lati meno immediati: l’esperienza multimediale che molti giocatori consideravano scontata si è trasformata in un piccolo ostacolo quotidiano.
Per diversi acquirenti l’assenza di alcune app di streaming ha offuscato l’entusiasmo per la nuova console. A essere coinvolti sono servizi che, sulla prima Switch, avevano trovato spazio accanto ai giochi e avevano ampliato l’uso della piattaforma ben oltre il divertimento interattivo.
Un messaggio inatteso sullo schermo
Al primo avvio dell’applicazione YouTube scaricata dall’eShop, la console visualizza un avviso che impedisce la riproduzione dei video. Il download avviene senza intoppi, ma la schermata di errore gela l’utente subito dopo l’installazione.
Il dettaglio sorprende perché il negozio digitale non segnala alcuna incompatibilità. L’icona di YouTube campeggia accanto ai titoli compatibili, e il colpo d’occhio induce a pensare che tutto funzioni esattamente come sulla precedente generazione.
Nei forum dedicati il tema ha acceso lunghi thread di richieste di assistenza: molti giocatori, trovandosi davanti a un’app installabile ma inutilizzabile, hanno cercato soluzioni rapide, convinti di avere configurato qualcosa in modo errato.
Le risposte di Nintendo e Google
Il problema era già emerso nei test interni condotti da Kyoto, e la casa madre lo aveva registrato tra i casi di retrocompatibilità ancora aperti. Anche Google è intervenuta con una nota del supporto tecnico, precisando in forma indiretta che sta “collaborando con Nintendo per rendere YouTube disponibile su Switch 2 il prima possibile”.
Il messaggio indirizza l’utenza verso la pagina ufficiale dei dispositivi supportati e raccomanda di seguire i canali social per eventuali aggiornamenti. La comunicazione, asciutta ma rassicurante, ha attenuato le speculazioni su un possibile abbandono dell’app.
Nel frattempo altri servizi incontrano lo stesso scoglio. Niconico, ABEMA, Hulu, Crunchyroll e InkyPen restano per ora esclusi dal nuovo hardware, dimostrando che l’adattamento delle piattaforme video richiede ottimizzazioni dedicate a un’architettura evoluta soprattutto sul lato energetico.
Un passaggio di generazione complesso
La relazione tra YouTube e i sistemi Nintendo è longeva: sull’eShop della prima Switch l’app arrivò nel 2018, dopo essere già transitata su Wii U, 3DS e Wii. Questa continuità ha reso naturale attendersi lo stesso servizio fin dal day-one della console più recente.
Il debutto commerciale di Switch 2 è comunque agli inizi e, storicamente, le prime settimane di vita di una piattaforma vedono aggiornamenti distribuiti a ritmo serrato. Gli utenti ricordano che casi simili si verificarono con la console precedente, risolti poi con patch progressive.
Gli osservatori si attendono versioni native delle applicazioni video: tale scelta garantirebbe prestazioni superiori e un’interfaccia studiata per i nuovi sensori e per lo schermo a maggiore frequenza di aggiornamento, evitando compromessi sul piano della stabilità.