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Il bias del sopravvissuto: perché le storie di successo fanno prendere decisioni sbagliate

Melissa Pugliesi
25/05/2025
Psicoweb
bias del sopravvissuto
Foto designer491 © 123RF.com

Quando si esamina un fenomeno complesso, la mente umana tende a concentrarsi sugli esempi che spiccano, trascurando quelli scomparsi lungo il percorso. Questo percorso mentale, noto come bias del sopravvissuto, porta a conclusioni spesso fuorvianti.

Si giudica il risultato sulla base di dati incompleti, limitando lo sguardo a ciò che ha superato un filtraggio invisibile. Il risultato è un racconto parziale, che può influenzare analisi, scelte professionali e decisioni personali.

Definizione e logica della distorsione

Il bias del sopravvissuto descrive un fraintendimento logico-statistico che emerge quando l’attenzione viene rivolta esclusivamente ai casi che hanno “passato” una selezione, ignorando chi non vi è riuscito.

Osservare, ad esempio, un antico ponte romano ancora integro può indurre a credere che l’ingegneria dell’epoca superasse quella attuale. In realtà, quel ponte è un superstite fra centinaia di strutture collassate nei secoli.

Allo stesso modo, ascoltare le biografie di imprenditori che attribuiscono il trionfo a una routine impeccabile o a una singola decisione temeraria induce a pensare che quel metodo sia una garanzia di successo.

Ciò che manca, però, sono tutte le storie analoghe concluse con un fallimento; senza di esse, la valutazione resta monca. Per comprendere davvero l’esito di un processo, il campione va ampliato per includere anche chi non ha raggiunto il traguardo.

Il caso degli aerei analizzato da Abraham Wald

esempio aereo bias sopravvissuto
Foto Martin Grandjean, McGeddon, US Air Force

Durante la Seconda guerra mondiale l’aviazione statunitense affrontava perdite ingenti. Gli ingegneri, per limitare i danni, studiarono gli aeromobili rientrati: ali e coda apparivano costellate di fori, mentre motori e cabina sembravano quasi illesi. Sembrò ragionevole rafforzare le sezioni più colpite.

Prima di intervenire, i vertici militari coinvolsero lo Statistical Research Group della Columbia University, di cui faceva parte il matematico Abraham Wald. Wald formulò un ragionamento contro-intuitivo: le zone crivellate non rendevano inservibile l’aereo, perché i velivoli colpiti in quei punti erano comunque atterrati.

A essere letali risultavano i proiettili che raggiungevano i motori e la cabina, sezioni quasi assenti nei rapporti perché gli aeromobili così danneggiati non facevano ritorno. L’idea di rinforzare proprio le parti apparentemente indenni derivò da un’analisi statistica rigorosa elaborata da Wald, che stimò la vulnerabilità delle diverse aree con i pochi dati disponibili.

Il metodo permise di individuare i colpi da 20 mm sui propulsori e quelli da 7,9 mm sull’alloggio dell’equipaggio come fattori che aumentavano sensibilmente la probabilità di abbattimento. La ricerca fornì una base metodologica ancora oggi utile quando occorre lavorare con campioni incompleti.

Effetti collaterali nella vita di tutti i giorni

La stessa distorsione condiziona ambiti diversi, dal lavoro alla finanza. Si suole citare i percorsi di personalità quali Bill Gates, Mark Zuckerberg o Steve Jobs, tutti diventati miliardari pur avendo abbandonato il college. Tali narrazioni suggeriscono che la laurea sia superflua per chi possiede talento e determinazione.

Ciò che resta nell’ombra sono le numerose carriere naufragate dopo scelte identiche. In media, chi completa gli studi universitari ottiene retribuzioni più alte, stabilità occupazionale e minori difficoltà economiche. Il bias del sopravvissuto restringe il campo visivo agli esiti brillanti, inducendo a imitare percorsi dal ritorno incerto.

Il problema si ripropone con diete lampo, strategie d’investimento o start-up. Il successo è visibile ed esercita una forte attrazione; le battute d’arresto, spesso silenziose, contengono insegnamenti che rimangono inosservati. Solo includendo anche le esperienze negative si può elaborare un quadro realistico e ridurre errori di valutazione che, in molti contesti, comportano costi economici significativi e aspettative disattese.

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