Racconti e teorie sul viaggio temporale affascinano da decenni intere generazioni di cineasti e scienziati. Ogni volta che ci si domanda se sia possibile intervenire sul corso degli eventi, viene in mente un famoso lungometraggio con quello scienziato eccentrico che, grazie a un’auto modificata, catapulta un giovane studente nell’epoca dei genitori. Fin dalla sua uscita, questa storia ha spinto il pubblico a interrogarsi su cosa accadrebbe se si potesse alterare la sequenza dei fatti già avvenuti.
L’eredità di un cult cinematografico
La prima avventura di questa trilogia fantascientifica, Ritorno al futuro, ha mostrato come un semplice incontro possa mettere a rischio l’intera discendenza di un ragazzo, generando conseguenze imprevedibili. La figura dell’inventore con il camice macchiato di sostanze chimiche, capace di trasformare una DeLorean in un passaggio tra le ere, ha segnato l’immaginario collettivo.
In quell’episodio, la madre del protagonista finiva per innamorarsi della persona sbagliata, causando una minaccia esistenziale per il suo futuro. Quel film continua a essere una pietra miliare per chiunque desideri riflettere sulle possibili ricadute di un’azione compiuta in un momento passato.
Eppure, alcuni studiosi hanno ipotizzato che la realtà possa auto-ricalibrarsi e scongiurare certi stravolgimenti paradossali. In un secondo capitolo della saga, si parlava di come una mossa avventata avrebbe potuto originare eventi disastrosi, in grado di annientare l’universo. Ebbene, secondo Germain Tobar e Fabio Costa, due ricercatori universitari, l’ordine temporale disporrebbe di un meccanismo di compensazione che garantisce coerenza, evitando di creare situazioni impossibili da risolvere.
Un modello matematico per aggirare i paradossi
Attraverso formule e schemi, Tobar e Costa hanno ipotizzato che la storia si protegga da sola, assicurando che i fatti chiave avvengano anche se qualcuno riuscisse a retrocedere di qualche anno nel tentativo di cambiare una circostanza. Questo principio si basa sulle cosiddette curve chiuse di tipo tempo, un concetto introdotto da Einstein, e sostiene che le linee temporali sarebbero robuste al punto da riassestarsi non appena qualcuno cercasse di deviare l’ordine stabilito.
In pratica, gli esperimenti dei due ricercatori mostrano che un tentativo di alterare un avvenimento determinante scatena una sequenza di reazioni che, in modo sorprendente, riporta tutto su un percorso coerente. Questi concetti compaiono spesso in opere fantascientifiche, come “L’esercito delle 12 scimmie” o “Donnie Darko,” dove la realtà sembra malleabile, ma non completamente riscrivibile.
Per chiarire la faccenda, Costa ha menzionato la pandemia scoppiata tra il 2019 e il 2020. Se un viaggiatore nel tempo andasse a impedire l’infezione iniziale, potrebbe far sparire la ragione stessa del proprio intervento; eppure, secondo questo modello, il patogeno finirebbe per diffondersi in qualche altra maniera, magari coinvolgendo addirittura lo stesso individuo che ha cercato di bloccarlo.
Meglio restare in guardia
Ponendo che la scoperta di Tobar e Costa sia valida, un futuro inventore sarebbe in grado di visitare epoche passate senza dover temere la distruzione della realtà, pur dovendo restare in guardia di fronte a eventuali effetti collaterali. La libertà di agire sui dettagli del passato, infatti, non significherebbe che si possa plasmare a piacimento l’intera storia. Secondo questa tesi, le variazioni locali sarebbero ammesse, ma l’evento di maggiore portata si realizzerebbe comunque, magari con modalità inaspettate.
Questo aspetto rimanda anche al principio dell’effetto farfalla, dove piccole azioni si ripercuotono su larga scala. Eppure, nell’ipotesi di Tobar e Costa, la linea temporale fa di tutto per rimanere integra: un po’ come la “zampa di scimmia,” il racconto in cui ogni desiderio viene esaudito in forme ironiche e crudeli. Così, chi cambia un frammento di passato potrebbe ricevere risultati inattesi, ma la struttura complessiva degli eventi troverebbe il modo di preservarsi.
L’idea di viaggiare avanti e indietro negli anni mantiene dunque un grande fascino, poiché apre spiragli su avventure sorprendenti. Si dovrebbero, però, considerare i rischi: se il flusso del tempo si comporta come una sorta di sistema autoregolato, diventa impossibile prevedere con certezza gli esiti di un intervento retroattivo.
Sperimentare con la storia, per quanto allettante possa sembrare, potrebbe generare conseguenze non desiderate, senza però cancellare i punti cardine di ciò che è già accaduto. Una cosa è certa: l’intero concetto di viaggio temporale continua a suscitare curiosità e, secondo questa teoria, potrebbe persino essere meno catastrofico di quanto narrato dalla grande fantascienza cinematografica.