Il 25 maggio Hangzhou ha ospitato la prima rassegna mondiale di combattimento tra umanoidi: sul ring “AI Strategist” di Lu Xin e “Energy Guardian” guidato da Hu Yunqian hanno trasformato la fantascienza in realtà davanti a un pubblico pronto a ogni sorpresa.
Tre riprese sono bastate perché il primo, con un diretto ben piazzato, mettesse l’avversario al tappeto per KO tecnico, scatenando l’entusiasmo sugli spalti.
Il debutto dei pugni d’acciaio
Il filmato ufficiale mostra due corpi artificiali che avanzano con guardia alta, una sequenza di colpi rapidi e infine la rovinosa caduta di “Energy Guardian” fuori dalle corde. Benché telecomandate, le macchine evidenziano movimenti coordinati degli arti, gestione dell’equilibrio e risposta immediata ai comandi.
L’esito sancisce il titolo per “AI Strategist”, costruito per conciliare potenza d’urto e agilità. L’arbitro certifica lo stop dopo tre round, mentre la platea celebra quella che viene già definita una data spartiacque per gli sport tecnologici.
Una passerella per la ricerca cinese
Il match rientra nella China Media Group World Robot Competition Series, vetrina pensata per collegare scienza, cultura e turismo attraverso esibizioni spettacolari. Gli organizzatori hanno annunciato prossime partite di calcio e basket disputate da androidi, a conferma di una strategia volta a mostrare lo stato dell’arte della robotica nazionale.
Per l’industria locale l’evento rappresenta un banco di prova pubblico: affidabilità delle batterie, robustezza dei materiali e precisione dei sistemi di controllo sono sotto gli occhi di investitori, media e potenziali partner industriali.
Robot in corsa verso nuovi scenari sportivi
La boxe non è l’unico ambito sperimentato. Ad aprile, durante la Mezza Maratona di Yizhuang a Pechino, ventuno umanoidi hanno percorso i ventuno chilometri insieme agli atleti in carne e ossa, attirando l’attenzione internazionale.
Tian Feng, già preside dell’Intelligence Industry Research Institute di SenseTime, ha illustrato al Global Times che, oltre all’autonomia energetica e alla resistenza strutturale, le discipline di contatto richiedono coordinazione dell’intero corpo e fine controllo degli arti superiori: gli operatori, manovrando da remoto, devono modificare tattiche in pochi istanti in base alle mosse rivali.
Secondo l’esperto, valutazioni come forza, capacità di apprendere in tempo reale e adattabilità tattica diventeranno parametri centrali per definire il valore di ogni modello. Con questi presupposti, vedere tribune colme di spettatori umani e campi interamente occupati da robot non appare più un’ipotesi lontana.