La buona accoglienza riservata a iPhone 16e ha spinto Cupertino a correre: secondo fonti ritenute attendibili lungo la catena produttiva asiatica, la progettazione di iPhone 17e sarebbe già in fase avanzata. Se i piani interni non subiranno cambi di rotta, il modello da budget del 2026 dovrebbe arrivare nei negozi in primavera, offrendo l’ingresso all’ecosistema Apple con un listino più leggero rispetto ai fratelli maggiori.
Una strategia che guarda al calendario
Le classifiche di vendita dell’ultimo anno hanno chiarito come iPhone 16e abbia recitato un ruolo da protagonista in numerosi mercati emergenti, dall’Asia all’Africa, grazie a un prezzo più abbordabile e a un design sensibilmente rinnovato rispetto alla vecchia serie SE.
Analisti vicino al settore spiegano che proprio questo risultato avrebbe convinto Apple a rendere annuale l’aggiornamento della gamma: l’introduzione del numero 16 nella denominazione è stata interpretata come un segnale di cadenza regolare, e il passaggio a 17e confermerebbe la cadenza a dodici mesi.
All’interno della strategia, il modello “e” svolge una doppia funzione. Da un lato mantiene alto il richiamo del brand in fasce di pubblico che, altrimenti, guarderebbero ad Android di fascia media; dall’altro permette ad Apple di dilatare la vita dei componenti, reimpiegando tecnologie già rodate su telefoni top di gamma senza sacrificare la percezione di qualità.
Il successo commerciale di 16e ha quindi dimostrato che l’operazione può tradursi in margini interessanti, aprendo la strada a una roadmap più fitta e prevedibile.
Cosa potrebbe offrire iPhone 17e
Le indiscrezioni raccolte nelle ultime settimane riferiscono che iPhone 17e riprenderà gran parte dell’estetica del futuro iPhone 17 standard, in arrivo a settembre: cornici sottili, vetro piatto e, stando ai prototipi in circolazione negli stabilimenti, sostituzione del notch con un foro ridotto in alto al centro.
Per mantenere una distanza tecnica dai modelli di fascia superiore, resterebbe la singola fotocamera posteriore, seppur con un sensore più grande rispetto al 16e, così da migliorare resa notturna e dettaglio.
Sul fronte dei componenti interni, viene data per scontata l’adozione di un chip progettato in-house sulla scia degli A18, accompagnato da un modem proprietario in modo da dipendere meno da fornitori esterni.
L’integrazione di Apple Intelligence – l’insieme di funzioni AI che già caratterizza la gamma 2025 – sarà centrale: suggestione confermata da chi avrebbe già avuto accesso ai primi firmware di test, nei quali la suite neurale risulta preinstallata.
Per chi valuta l’acquisto, i punti di forza dovrebbero quindi coincidere con l’autonomia energetica migliorata, le nuove funzioni assistive basate sull’apprendimento locale e un prezzo che, secondo le proiezioni degli analisti, resterà inferiore a quello dei futuri iPhone 17 e 17 Pro di almeno 300 euro.
Nei prossimi mesi emergeranno dettagli più precisi, ma la direzione appare chiara: offrire l’esperienza-iPhone essenziale senza rinunciare alle novità software che definiscono la gamma premium.
