L’assistente virtuale di Google compie un nuovo passo: dopo aver conquistato gli smartphone, Gemini AI sta per trasferirsi negli orologi intelligenti. La notizia è emersa durante la conference call sugli utili di Alphabet del primo trimestre 2025, occasione in cui il CEO Sundar Pichai ha spiegato agli investitori che la diffusione dell’intelligenza artificiale proprietaria non si fermerà ai telefoni, ma arriverà entro l’anno su una gamma più ampia di dispositivi connessi.
L’annuncio spalanca le porte a un cambiamento profondo dell’esperienza d’uso degli smartwatch, settore in piena espansione e presidio quotidiano di notifiche, salute e sport.
Gemini debutta su Wear OS: cosa cambierà per l’utente
Secondo quanto riportato da Pichai, entro la fine del 2025 Gemini prenderà il posto di Google Assistant su wearable, tablet, infotainment automobilistici e auricolari collegati al telefono. Per l’ecosistema Wear OS significa che l’attivazione vocale “OK Google” reindirizzerà verso il nuovo motore neurale, capace di comprendere contesti complessi, sintetizzare informazioni in tempo reale e proporre risposte ancor più personalizzate.
Già nelle ultime versioni dell’app Google Assistant per smartwatch gli sviluppatori hanno individuato stringhe di codice che rimandano a Gemini: la pressione prolungata del tasto laterale dei Galaxy Watch o il comando vocale saranno le scorciatoie predilette per avviare la nuova IA.
Le funzioni attese vanno oltre la semplice ricerca: risposte colloquiali sulle metriche di benessere, suggerimenti su itinerari di allenamento basati sulle abitudini registrate, traduzioni contestuali mostrate sul quadrante e dettatura evoluta, capace di adattarsi allo stile del parlato di chi indossa l’orologio.
Effetto domino su Galaxy Watch e sull’ecosistema connesso
L’intero progetto interesserà in modo diretto i Galaxy Watch perché Samsung adotta Wear OS come piattaforma di riferimento. Di conseguenza ogni aggiornamento apportato da Google all’assistente inciderà sui modelli della casa sudcoreana attuali e futuri.
Gli sviluppatori di Seoul dovranno ottimizzare l’interfaccia One UI Watch così da esporre le funzioni di Gemini senza compromettere autonomie già tirate al limite da schermi OLED luminosi e sensori costantemente in funzione.
Il calendario degli eventi indica il Google I/O 2025, previsto per il 20 maggio, come momento ideale per il primo sguardo pratico: è verosimile che in quella sede vengano mostrati casi d’uso concreti e linee guida per gli sviluppatori di terze parti.
Fino ad allora, resta l’attesa di conoscere la portata effettiva dell’integrazione, destinata a ridefinire il modo in cui consultiamo notifiche, tracciamo l’attività fisica e gestiamo l’IoT direttamente dal polso, lasciando lo smartphone in tasca o sul tavolo.
Una volta avviato il rollout, l’intelligenza artificiale di Google diventerà la voce principale dei nostri dispositivi indossabili, preparandosi a entrare, letteralmente, nella routine di ogni giornata.