Muovere un cursore senza dita né voce è un traguardo che, fino a ieri, apparteneva ai racconti di fantascienza. Oggi Apple, in collaborazione con la statunitense Synchron, dimostra che quei racconti possono trasformarsi in soluzioni concrete per chi vive con ridotte capacità motorie.
Grazie all’impianto neurale Stentrode, le persone che non possono muoversi possono già interagire con i dispositivi dell’ecosistema Apple semplicemente formulando un’intenzione mentale. L’esperienza di Mark Jackson — paziente con sclerosi laterale amiotrofica di Pittsburgh — è la prima prova concreta di questo salto tecnologico.
Apple e Synchron: una partnership dedicata all’accessibilità
Apple ha stretto un accordo con Synchron, realtà specializzata nelle interfacce cervello-computer (BCI), con l’obiettivo di rendere iPhone, iPad e il visore Vision Pro utilizzabili anche da chi non può impugnare un controller o compiere gesti precisi.
Stentrode, posizionato attraverso una procedura endovascolare poco invasiva, ospita micro-elettrodi capaci di captare l’attività neuronale legata al desiderio di movimento. I segnali, convertiti in comandi digitali, vengono inviati via Bluetooth a qualunque dispositivo compatibile, così da trasformare lo sguardo o il pensiero in clic virtuali.
Secondo Tom Oxley, amministratore delegato di Synchron, il test sancisce un passaggio decisivo verso modalità d’interazione finora considerate irraggiungibili per il mercato di massa.
Il test di Mark Jackson: dal pensiero allo schermo
La sperimentazione ha coinvolto Mark Jackson, che convive con la SLA e può muovere soltanto alcuni muscoli facciali. Collegando Stentrode al visore Apple Vision Pro, Jackson ha potuto esplorare un ambiente tridimensionale che ricrea le Alpi svizzere e ha raccontato — tramite un sistema di comunicazione assistita — di avere percepito la sensazione delle gambe che tremano all’imbocco di un precipizio.
A suo dire, il movimento del cursore resta meno rapido di un tocco sul display, ma sufficiente per selezionare icone o avviare applicazioni. Per Blair Casey, direttrice esecutiva di Team Gleason, fondazione a sostegno delle persone con SLA, la tecnologia BCI ridefinisce il concetto di autonomia: chi ha perso quasi ogni capacità motoria può di nuovo scegliere, creare e comunicare in modo personale.
Oltre Stentrode: il ruolo di Neuralink e le prossime tappe
A pochi giorni di distanza dall’annuncio Apple-Synchron, Neuralink ha diffuso il primo video girato interamente con il pensiero dal proprio paziente Brad Smith, terzo destinatario del dispositivo Telepathy e primo con diagnosi di SLA.
L’azienda fondata da Elon Musk sta testando la nuova interfaccia dopo gli interventi su Noland Arbaugh (gennaio 2024) e un secondo candidato (agosto 2024). Il progresso parallelo di questi progetti suggerisce che i chip impiantabili e i sistemi operativi consumer potranno convergere.
Apple sta già affinando “Personal Voice”, funzione pensata per chi sta perdendo la facoltà di parlare, e un tracciamento oculare più preciso che completerà la gamma di strumenti per l’accessibilità. Restano da perfezionare velocità di puntamento, stabilità del segnale e procedure di autorizzazione normativa, ma il percorso intrapreso mostra come l’interazione uomo-macchina stia superando confini che, fino a poco tempo fa, sembravano insormontabili.