Se sei solito vendere oggetti su Vinted o su Wallapop rischi i controlli dell’Agenzia delle Entrate: cosa dice la nuova direttiva.
Vinted è una piattaforma di compravendita di oggetti usati online lanciata ormai nel 2008. Nel corso degli anni questa start up ha ottenuto un enorme seguito, con milioni di utenti che ne fanno uso per poter acquistare o vendere oggetti di seconda mano.
Come Vinted anche altre piattaforme permettono di svolgere le stesse attività, ad esempio la celebre Ebay oppure Wallapop, app del tutto simile a Vinted. Ebbene, nel corso degli ultimi anni o mesi, a molti è capitato di acquistare o vendere oggetti su Vinted.
E fino a questo momento nessuno avrebbe mai pensato di dover pagare le tasse su queste attività. Una nuova direttiva UE, però, potrebbe cambiare le cose. In particolare stiamo parlando della direttiva Dac7 del 2021, alla quale in Italia è stato dato seguito con una normativa del 2023 entrata effettivamente in vigore a partire dal 2024.
In quali casi dobbiamo pagare le tasse se vendiamo online? Vinted chiarisce
Tale direttiva prevede l’obbligo per le piattaforme di compravendita online di trasmettere i dati di vendita dei propri utenti. Accedendo a tali dati l’Agenzia delle Entrate può effettuare delle verifiche sul tipo di attività svolta dagli utenti e stabilire se essi debbano pagare delle tasse o meno. Ma tutto ciò cosa comporta?
Innanzitutto partiamo col dire che trasmettere i propri dati non comporta necessariamente di dover aprire una Partita Iva per pagare le tasse. Inoltre l’obbligo di comunicare i propri dati subentra solo in 2 casi: se si superano le 30 vendite nell’arco di un anno solare o se i ricavi delle suddette vendite superano i 2mila euro.
Anche in presenza di tali requisiti non è detto che il fisco ci obblighi a pagare le tasse. Queste ultime sono infatti dovute solo nel caso l’attività di vendita risulti continuativa e non occasionale. In altre parole, se ci capita di vendere vestiti e scarpe usate su Vinted, anche per più di 30 volte nel giro di un anno, non è detto che l’AdE ci consideri commercianti e ci obblighi dunque a pagare le tasse previste per questa categoria di lavoratori.
In questo senso anche la stessa piattaforma di Vinted ha cercato di rassicurare i propri utenti con una comunicazione. Vi si legge infatti: “Vogliamo ribadire che la vendita di oggetti personali tramite Vinted non è tassabile in Italia. È fondamentale capire che il raggiungimento della soglia definita dal regolamento DAC7 e la richiesta di fornire informazioni non implica l’obbligo di pagare le tasse. In genere, solo le attività commerciali dovrebbero dover pagare le tasse“.